Un impegno pubblico per l'arte contemporanea?

DANTINI Michele

Risultato della ricerca: Contributo su rivistaArticolo in rivista

Abstract

Il ruolo pubblico del museo di arte contemporanea può rilanciarsi a partire da dipartimenti educativi e di ricerca a elevata specializzazione che occorre costituire ex novo, orientati tanto agli ambiti artistici specifici (“Fine Arts”) quanto, secondo un modello politecnico, alle culture digitali avanzate, gli studi strategici, le politiche del patrimonio, l’economia della cultura, l’incubazione di impresa. Perché ciò sia possibile occorre che i musei pubblici (pochi, ben finanziati e selettivi) spostino risorse da singole iniziative commerciali (“grandi mostre”, eventi blockbuster) a processi formativi di medio e lungo termine e prevedano, in aggiunta alle collezioni permanenti, alla didattica e alle mostre di ricerca, ambiti istituzionali di coworking capaci di attrarre, orientare e professionalizzare ingegno e iniziativa wiki emergente dal territorio. Un primo obiettivo strategico: promuovere progetti individuali o associativi attraverso microfinanziamenti selettivi e offerta di residenze. Un secondo: accompagnare l’emersione di start up tecnologiche per inserirle nei progetti-pilota delle amministrazioni pubbliche locali, così da specificare in senso concretamente storico e sociale le retoriche spesso vuote della “smart city”.
Lingua originaleItalian
RivistaLEFT AVVENIMENTI
Stato di pubblicazionePubblicato - 1 gen 2013
Pubblicato esternamente

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