Abstract
Il saggio analizza un fenomeno culturale di notevole rilievo che, a partire dagli anni Ottanta in poi, ha sviluppato un interessante processo di patrimonializzazione degli elementi materiali e immateriali della cultura contadina, attraverso la costituzione di un grande numero di musei e collezioni etnografiche. Porporato si sofferma poi sull’areale di diffusione del Tartufo bianco d’Alba, constatando che, nonostante vi sia un gran numero di musei etnografici, solo alcuni presentano memorie di tartufo. La stessa osservazione vale per le feste. Questi processi di catalogazione, memorizzazione e ritualizzazione delle informazioni etnografiche relative al tartufo, seppur in ritardo, stanno diventando un fenomeno che va a caratterizzare l’orizzonte museografico e festivo del territorio. Un ritardo comunque che, secondo l’autore, è dovuto alla natura intrinseca della cerca del tartufo, che avviene nel buio della notte e con la consegna della segretezza di generazione in generazione: forme e pratiche di un sapere che tende al sommerso folklorico.
Lingua originale | Italian |
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Titolo della pubblicazione ospite | Di tartufi e di masche. Il Tartufo bianco d’Alba: una storia notturna |
Editore | Slow Food Editore |
Pagine | 225-258 |
Numero di pagine | 34 |
ISBN (stampa) | 978-88-8499-509-4 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 1 gen 2017 |
Keywords
- Festa popolare.
- Museo etnografico
- Tartufo