Abstract
Cosa s’intende per "società di fatto" (realtà presente ancor prima della codificazione alla nozione di contratto di società) e "supersocietà di fatto" (concepita, invece, in vitro)? Quale il discrimen rispetto ad altre figure alle quali spesso è associata? Quale il presupposto logico-giuridico per poter procedere alla sua liquidazione giudiziale (corrispondente all’abrogata procedura fallimentare) “in estensione” e poi a quella “in ripercussione” dei suoi soci istituzionalmente (e non occasionalmente) illimitatamente responsabili? Quali i vantaggi e gli svantaggi dell’omessa formalizzazione del rapporto societario?
A questi e ad altri interrogativi si cercherà di dare una risposta, cercando di fare un po’ di chiarezza in una materia tanto affascinante quanto complessa, ma di estrema rilevanza pratica.
| Titolo tradotto del contributo | [Machine translation] On the (in) sustainability of the de facto supersociety: a case (codified, but) discouraged by the CCII |
|---|---|
| Lingua originale | Italian |
| pagine (da-a) | 6-22 |
| Numero di pagine | 17 |
| Rivista | SOCIETÀ & CONTRATTI, BILANCIO & REVISIONE |
| Numero di pubblicazione | 2 |
| Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2024 |