TY - CHAP
T1 - Silenzi che parlano: la performance politica delle "sentinelle in piedi
AU - Zocchi, Angela Maria
AU - Esposito, Lucia
AU - Natale, Aureliana
AU - Riso, Giuseppe De
AU - Giordano, Carmela
AU - Mancini, Maria Giovanna
AU - Gusman, Tancredi
AU - Sommaiolo, Paolo
AU - Moitra, Tehezeeb
AU - Formisano, Carmela
AU - Manco, Alberto
AU - Deriu, Fabrizio
AU - Gennaro, Tommaso
AU - Ruggiero, Alessandra
AU - Laudando, C. Maria
AU - PUSTIANAZ, Marco
PY - 2018/1/1
Y1 - 2018/1/1
N2 - I performance studies sono nati con l’intenzione di allargare lo sguardo comprendendo tutto lo spettro delle azioni collettive sociali che assumono una forma stilizzata, ritualizzata e intenzionale. Fuori dal teatro, le performances sono spesso dei particolari modi di occupare lo spazio pubblico ritagliando una scena e rendendo visibile uno specifico modo di incarnare un corpo sociale, o una porzione di esso.
Le “sentinelle in piedi” sono una modalità performativa, presente non solo in Italia ma anche in Francia e Spagna, che attraverso il silenzio, una particolare occupazione dello spazio e la relazione con un oggetto/pratica (il libro e la lettura) mettono in scena in modo esplosivo la natura molteplice del silenzio, la sua complicità sia con il dominio che con il trauma.
In ultima analisi, questa particolare performance di occupazione delle nostre piazze ci dice molto su che cosa è lo spazio pubblico oggi, sulla sua fragilità, e al tempo stesso è indice della continua metamorfosi della politica e dell’anti-politica. Le sentinelle in piedi sono lì per ricordarci, anche contro se stesse, che la cultura cattolica non è soltanto un collante sociale, ma è anche una disciplina di vigilanza, al confine tra presenza e assenza, pronta a pattugliare entrambe.
Il mio saggio è un tentativo di accettare la sfida: si può e si deve rispondere a un silenzio, a questo silenzio?
AB - I performance studies sono nati con l’intenzione di allargare lo sguardo comprendendo tutto lo spettro delle azioni collettive sociali che assumono una forma stilizzata, ritualizzata e intenzionale. Fuori dal teatro, le performances sono spesso dei particolari modi di occupare lo spazio pubblico ritagliando una scena e rendendo visibile uno specifico modo di incarnare un corpo sociale, o una porzione di esso.
Le “sentinelle in piedi” sono una modalità performativa, presente non solo in Italia ma anche in Francia e Spagna, che attraverso il silenzio, una particolare occupazione dello spazio e la relazione con un oggetto/pratica (il libro e la lettura) mettono in scena in modo esplosivo la natura molteplice del silenzio, la sua complicità sia con il dominio che con il trauma.
In ultima analisi, questa particolare performance di occupazione delle nostre piazze ci dice molto su che cosa è lo spazio pubblico oggi, sulla sua fragilità, e al tempo stesso è indice della continua metamorfosi della politica e dell’anti-politica. Le sentinelle in piedi sono lì per ricordarci, anche contro se stesse, che la cultura cattolica non è soltanto un collante sociale, ma è anche una disciplina di vigilanza, al confine tra presenza e assenza, pronta a pattugliare entrambe.
Il mio saggio è un tentativo di accettare la sfida: si può e si deve rispondere a un silenzio, a questo silenzio?
KW - Performance
KW - performatività.
KW - sentinelle in piedi
KW - silenzio
KW - spazio pubblico
KW - Performance
KW - performatività.
KW - sentinelle in piedi
KW - silenzio
KW - spazio pubblico
UR - https://iris.uniupo.it/handle/11579/94141
M3 - Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
SN - 978-88-6074-939-0
SP - 119
EP - 138
BT - Del performativo. Reti, corpi, narrazioni.
PB - Morlacchi
ER -