Titolo tradotto del contributo | Foreign health or foreigners' health? |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 67-68 |
Numero di pagine | 2 |
Rivista | Epidemiologia e prevenzione |
Volume | 41 |
Numero di pubblicazione | 3-4 |
DOI |
|
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 1 mag 2017 |
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In: Epidemiologia e prevenzione, Vol. 41, N. 3-4, 01.05.2017, pag. 67-68.
Risultato della ricerca: Contributo su rivista › Commento
TY - JOUR
T1 - Salute straniera o salute degli stranieri?
AU - Faggiano, Fabrizio
N1 - Funding Information: La focalizzazione sul ruolo di questi due fattori, e sulla loro inte-razione con la condizione migratoria, potrebbe essere ben con-vogliata da un approccio life course. Ciò permetterebbe di stu-diare che cosa avviene alla salute e al ricorso ai servizi sanitari nelle varie tappe della storia migratoria, e come i fattori cultu-rali e socioeconomici interagiscano nelle diverse tappe. Sarebbe una fonte essenziale di informazioni utili per meglio intercetta-re i bisogni di queste popolazioni. Un’ultima considerazione merita il problema delle seconde ge-nerazioni. Nei Paesi europei a più antica immigrazione è ormai il problema principale. Si tratta di ampie fasce di popolazio-ne, pienamente integrate e “nazionalizzate”, che hanno studiato nel Paese ospite, e quindi hanno una completa padronanza della lingua, degli usi e dei costumi, e soprattutto hanno le stesse aspettative di progresso delle popolazioni autoctone. Aspettati-ve che però non ricevono una risposta adeguata. Tra queste fa-sce di popolazione si annida il disagio, e lì sono evidenti i mag-giori problemi sociali e sanitari; ma si annidano anche i fattori che determinano la radicalizzazione religiosa e violenta e il ter-rorismo, che hanno subito oramai molti Paesi europei. Ciò è av-venuto infatti in quei Paesi, come il Regno Unito, la Francia, il Belgio e la Germania, che hanno una storia di immigrazione de-cennale dai Paesi africani e asiatici, in cui le seconde generazioni sono ormai arrivate all’età adulta. L’Italia ha una storia di immi-grazione da quei Paesi relativamente più recente, ed è ancora in tempo per poterla “deviare”, adottando fin da subito interventi e policy che mirino a prevenire questa deriva verso l’insoddisfa-zione e il rancore. Non sono certo le società scientifiche come l’AIE a dover sug-gerire gli interventi per la soluzione dei problemi di salute delle popolazioni migranti. Ma mi sembra che un paio di sollecitazio-ni meritino di essere fatte. La prima è generale: il sistema di prevenzione di un Paese come l’Italia deve essere attrezzato per intervenire sui determinan-ti sociali (il Piano nazionale di prevenzione fa esplicitamente ri-ferimento ai «determinanti socioeconomici, culturali, politici e ambientali» delle malattie),4 per cui è, in principio, già adegua-to alle sfide poste dalla salute della popolazione immigrata. C’è però un problema di accesso. Gli stessi interventi previsti per la popolazione italiana devono essere proposti con un filtro cul-turale, attraverso cioè un adattamento che non è solo linguisti-co, per assicurarne la copertura. Vi sono già alcune esperienze da cui vale la pena prender spunto (si veda per esempio un’e-sperienza veneta di promozione della vaccinazione, trasforma-ta in una IPEST – Intervento preventivo efficace, sostenibile e trasferibile).5 La seconda sollecitazione riguarda il coinvolgimento delle co-munità interessate: coinvolgere la comunità proveniente dall’America latina per la presa di coscienza del problema dell’obesità, o la comunità mussulmana per discutere la bassa frequenza di visite mediche preventive permetterebbe di identificare con loro le cause culturali dei deficit di prevenzione, i possibili interventi, e nel contempo favorire un dialogo che non può che essere po-sitivo per prevenire la deriva verso l’insoddisfazione e il rancore. L’AIE è pronta a raccogliere queste sfide e a sollecitare l’impegno di tutta la comunità epidemiologica italiana, oltra che essere or-gogliosa del privilegio di ospitare i risultati di questa ricerca sul-le pagine della propria rivista.
PY - 2017/5/1
Y1 - 2017/5/1
UR - http://www.scopus.com/inward/record.url?scp=85059321163&partnerID=8YFLogxK
U2 - 10.19191/EP17.3-4S1.P067.068
DO - 10.19191/EP17.3-4S1.P067.068
M3 - Commento
SN - 1120-9763
VL - 41
SP - 67
EP - 68
JO - Epidemiologia e prevenzione
JF - Epidemiologia e prevenzione
IS - 3-4
ER -