Abstract
Il volume offre uno spaccato del passato etnografico del Piemonte attraverso l’analisi di una serie di relazioni che i parroci della diocesi di Torino, fra Sette e Ottocento, indirizzarono all’arcivescovo in preparazione delle visite pastorali. Ne emerge il ritratto vivido di un mondo rurale popolato, come denuncia un parroco, da “veri emulatori delle antiche tradizioni”. Il quadro delineato è interessante per due ordini di ragioni: da un lato fornisce una descrizione di pratiche della tradizione che oggigiorno sono cessate o comunque si presentano fortemente depotenziate e trasformate, dall’altro documenta come i parroci vivessero il proprio ministero fra le popolazioni rurali: non un’osservazione passiva della realtà, ma un impegno pastorale che quotidianamente combatteva “la selvatichezza dei contadini”. Il libro raccoglie una serie di approfondimenti volti a ricostruire
l’“orizzonte etnografico” entro cui osservare alcuni specifici tratti della ritualità del Piemonte: gli usi paraliturgici e apotropaici delle campane, le processioni, le Rogazioni e le corse del carro, importante e originale tratto distintivo della
cerimonialità festiva piemontese.
Titolo tradotto del contributo | [Machine translation] Ritual horizons: wagons, bells, processions, prayers |
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Lingua originale | Italian |
Editore | Edizioni Omega |
ISBN (stampa) | 9788872416235 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2018 |
Keywords
- campane
- processioni
- rogazioni