Operai, fabbriche e cibo: storie di gastronomie precarie

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Abstract

Prima del diffondersi della mensa aziendale, il momento della pausa pranzo durante il turno di lavoro in fabbrica era consumato nel barachin, la gavetta. Il contenitore del pasto era un elemento costitutivo dell’identità operaia: “lavora da barachin”, “è un barachin di Agnelli” furono espressioni abituali che negli anni del boom economico designavano l’operaio stesso, soprattutto chi lavorava negli stabilimenti Fiat. Il barachin è quindi stato emblema del mondo operaio e della vita di fabbrica: l’intervento vuole mettere in evidenza queste storie di “gastronomia operaia”, parallelamente alle pratiche di consumo del vino durante la pausa per il pasto, anch’esso parte costitutiva e irrinunciabile della vita quotidiana in fabbrica. L’indagine è stata condotta a partire da una approfondita ricerca etnografica condotta dall’autore fra operai ed ex operai delle imprese metalmeccaniche torinesi. Le testimonianze sono confluite in una apposita sezione dei “Granai della memoria”, dove sono visibile e consultabili integralmente, rappresentando dunque una preziosa e originale integrazione del saggio in cui si dà conto della ricerca svolta.
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)51-67
Numero di pagine17
RivistaCOSMO
Volume10
Stato di pubblicazionePubblicato - 1 gen 2017

Keywords

  • Operai
  • barachin
  • fabbrica
  • lunch box
  • mensa
  • vino

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