@article{f1de40e7ed3d4728b1ef8c2896a96534,
title = "On Montaigne, skepticism and relativism: About a new interpretation",
author = "Gianni Paganini",
note = "Funding Information: Se penso a molti dei rovelli in cui si {\`e} consumata la Montaigne-For-schung – per fare qualche esempio: se Montaigne abbia compiuto o no il «suicidio filosofico della ragione» ({\`e} la formula di Starobinski), o se abbia mantenuto una morale razionale e universale incentrata su «una misura dell{\textquoteright}umano» (Conche), se abbia proposto una «morale senza fondamen-to», basata su regole fortuite (Comte-Sponville), o se invece si sia spinto a delineare una sorta di «globalismo assiologico (o etico)» (Todorov) – se dunque penso a molti di questi rovelli, mi viene spontaneo considerare che tante dispute ermeneutiche potrebbero trarre grande beneficio da una ricerca sul contesto e sulle fonti, per vedere quanto dell{\textquoteright}universa-lismo non antropocentrico n{\'e} etnocentrico di Montaigne sia tributario del neo-stoicismo che alla fine del Cinquecento costitu{\`i} nella repubblica delle lettere europea una sorta di koin{\'e} filosofica sovranazionale e sovra-confessionale, riunendo cattolici e protestanti, monarchici e repubblicani, sino a sfociare nella vasta impresa di Lipsio, che Montaigne auspic{\`o}, pur senza avere il tempo di vederla compiuta. E non si dimenticher{\`a} infine che proprio il neostoicismo permise a Lipsio di mantenere una propria coerenza filosofica e intellettuale, malgrado i frequenti attraversamenti di frontiere confessionali che lo portarono a nascere cattolico, diventare poi luterano e calvinista, per ridiventare infine – chiudendo il cerchio – cat-tolico-romano.",
year = "2006",
month = jan,
day = "1",
doi = "10.1414/22309",
language = "English",
volume = "19",
pages = "123--133",
journal = "Iride",
issn = "1122-7893",
publisher = "Il Mulino publishing house",
number = "47",
}