Abstract
Il contributo prende in esame il sonetto «Capel bruno, alta fronte», scritto da Manzoni nel 1801 a imitazione ed emulazione dell’autoritratto in versi di Alfieri, rilevando che il poeta sedicenne poteva conoscere quel testo prima dell’edizione Molini delle rime alfieriane, considerata terminus post quem per la composizione. Esamina poi una precedente redazione del sonetto finora pressoché ignorata, trascritta da Giambattista Pagani, compagno di collegio del giovane Manzoni. Analizza quindi i sonetti-autoritratto di Foscolo e di Manzoni, sino ad ora considerati da Gavazzeni e dagli studiosi successivi come interdipendenti, sostenendo l’ipotesi contraria. Infine mette a fuoco, in aggiunta alle diverse sfumature formali e psicologiche fra i tre testi, già illustrate dalla critica, le forti differenze ideologiche fra gli autori ravvisabili specialmente nella chiusa dei sonetti.
Titolo tradotto del contributo | [Machine translation] Manzoni reader of Alfieri: self-portrait in the mirror or portrait of a portrait? |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 25-39 |
Numero di pagine | 15 |
Rivista | STUDI SUL SETTECENTO E L'OTTOCENTO. RIVISTA INTERNAZIONALE DI ITALIANISTICA |
Volume | 18 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2023 |
Keywords
- Alessandro Manzoni
- Ugo Foscolo
- Vittorio Alfieri