L’“ingiustizia riparativa” nel nome di Nils Christie. Rischi e pericoli di una composizione privata del conflitto

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Abstract

Al pensiero di Nils Christie, grande teorico dell’abolizionismo penale da poco scomparso, si fanno spesso risalire le odierne riforme che - in nome di una restorative justice - ricorrono, tanto Oltreoceano quanto in Europa, a forme di giustizia penale conciliativa, declinate in particolare attraverso lo strumento della mediazione. La tesi sostenuta nel presente saggio è, al contrario, che quelle riforme (solo suggerite o già attuate) abbiano sovente assai poco a che vedere con il pensiero di Christie e con le sue proposte visionarie. Si tratta infatti di forme di conciliazione altamente professionalizzate, molto lontane dalle alternative all’intervento penale statale immaginate dal noto criminologo e vicine, piuttosto, alle alternative alla soluzione aggiudicativa attuate in campo civile fin dai tempi in cui Christie proponeva una ben diversa dissoluzione del reato e della pena statale nel “comune”. Il saggio esamina, quindi, i rischi e i pericoli della giustizia riparativa, così come la conosciamo oggi e propone una via penale non carceraria maggiormente in sintonia con le proposte di Nils Christie che, nell’odierna società sempre più liquida, appaiono ormai inattuabili.
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)31-49
Numero di pagine19
RivistaANTIGONE
Stato di pubblicazionePubblicato - 1 gen 2016

Keywords

  • ADR
  • Nils Christie
  • abolizionismo penale
  • giustizia riparativa

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