Abstract
L’immunità qualificata riconosciuta per l’uso di una forza eccessiva agli agenti di polizia che non avrebbero potuto essere consapevoli di violare un “precedente chiaramente stabilito” si è trasformata in uno scudo impenetrabile a protezione della polizia per effetto della minuziosissima tecnica del distinguishing che, su indicazione della Corte Suprema federale, i giudici sono tenuti ad applicare per accertare la similitudine del fatto che hanno di fronte con i casi precedenti. In assenza di seri cambiamenti legislativi e giurisprudenziali e nella formazione delle forze dell’ordine un’isolata condanna in controtendenza non basterà a promuovere una effettiva inversione di rotta.
Lingua originale | Italian |
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Rivista | QUESTIONE GIUSTIZIA |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 1 gen 2021 |