Abstract
La pandemia ha aggravato le disuguaglianze nei mercati del lavoro e, contemporaneamente, ha accelerato i cambiamenti della transizione economica sociale e tecnologica già in corso da qualche tempo, delineando uno scenario di doppia distruzione del lavoro. La terza crisi del lavoro, che colpisce a poca distanza dalla seconda, pone di fronte nuovi scenari e nuove sfide. L'articolo focalizza, in particolare, alcune trasformazioni nell'ambito del lavoro e della sua regolazione. Tra queste sono indagate, anche sulla base di esperienze e studi di caso, le nuovi istituti integrazione tra diversi settori delle politiche, quale risposta attivata dallo Stato, dagli enti locali e da altri attori. In prospettiva, potrebbe riproporsi un assetto delle relazioni industriali di tipo plurale, legato al "ritorno" dei territori, al decentramento contrattuale e insieme soprattutto un nuovo paradigma relazionale tra capitale e lavoro non necessariamente sostenuto dai conflitti tradizionali.
Lingua originale | Italian |
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pagine (da-a) | 23-35 |
Numero di pagine | 13 |
Rivista | Sociologia |
Volume | 55 |
Numero di pubblicazione | 2 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2021 |