Abstract
Il fenomeno della diffusione e traduzione in Francia delle Vite parallele di Plutarco è uno dei più rilevanti del primo Cinquecento: in particolare, il periodo tra il 1519 e il 1559 vede la diffusione, all'interno della corte di Francesco I, di traduzioni, anonime o meno, che costituiscono la base letteraria su cui è stata costruita la tradizione francese del genere biografico, culminando con l'opera di Amyot. In questo contesto, è interessante analizzare un vero e proprio 'caso letterario', quello della Vita di Annibale, invenzione quattrocentesca di Donato Acciaiuoli, successivamente incluso nelle edizioni rinascimentali delle Vite parallele e considerato a tutti gli effetti un'opera di Plutarco. In questo lavoro sono state prese in considerazione le traduzioni di Simon Bourgouyn e Charles del'Écluse ed anche una traduzione anonima conservata in un manoscritto della BnF, con l'obiettivo di individuare un legame di intertestualità tra il modello latino di Acciaiuoli e i traduttori francesi.
Lingua originale | Inglese |
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Titolo della pubblicazione ospite | «Epistulae a familiaribus». Per Raffaella Tabacco |
Editore | Edizioni dell'Orso |
Pagine | 209-220 |
Numero di pagine | 12 |
ISBN (stampa) | 978-88-3613-290-4 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2022 |
Keywords
- Ricezione di Plutarco Simon Bourgouyn Charles de l'Écluse