“E allor fu la mia vista più viva”. Il lungo novecento di Dante al cinema e alla televisione

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Abstract

Il lavoro, preparato tra 2020 e 2021 da un collettivo, aveva uno scopo preciso: onorare il settecentesimo anniversario della morte di Dante, senza caderne in balìa, e cercare di mettere a fuoco la sua continua e significativa presenza nel Novecento del cinema e della televisione, senza pregiudizi. Ecco, durante l’anno e mezzo della più dura e tragica pandemia dei nostri giorni, abbiamo tentato di capire una volta di più quanto sia importante ricordare, les images avant les idées, come suggeriva Bachelard, e offrire un quadro d’insieme, plurale, variegato, critico ma anche affettuoso, divertente, passando, nel dettaglio, da Zavattini a Sciascia, da Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro e Adolfo Padovan a Peter Greenaway e Tom Phillips e a Sean Meredith, da La mirabile visione (1921) al caso del GUF di Bologna, ma anche per Bettino D’Aloja e Giove Toppi, e poi per Magni, Fellini, Scola, Giordana, Straub e Gassman, Bene, Benigni, e ancora per Angelo Guglielmi, Cottafavi, Albertazzi, e Sermonti - e dietro il grande Contini.
Lingua originaleInglese
EditorePaolo Emilio Persiani
Volume24 (previsto per il 2021 ma uscito nel 2024)
ISBN (stampa)979-1-259-56134-3
Stato di pubblicazionePubblicato - 2021

Keywords

  • Dante
  • letteratura-cinema-televisione.
  • settecentesimo anniversario della morte (1321-2021)

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