Abstract
L’articolo ripercorre brevemente la vicenda giudiziaria di Charlie Gard, il bambino inglese affetto da una rara malattia genetica ritenuta incurabile, il cui miglior interesse è stato individuato dai tribunali del Regno Unito nella interruzione dei trattamenti di sostegno vitale, in base a una richiesta in tal senso promossa dall’ospedale ove egli era ricoverato, contro la volontà dei genitori di tentare una cura sperimentale e di trasferirlo all’estero. Il caso Gard, similmente alle successive vicende di Isahia Haastrup e di Alfie Evans, sollecita l’attenzione sui limiti che incontrano le autorità pubbliche e, in ultima istanza, quella giudiziaria nella sostituzione della propria valutazione dei best interest del figlio minore a quella compiuta dai genitori quando è in discussione il mantenimento in vita del medesimo. Da questo punto di vista, le decisioni dei giudici inglesi, ma anche della Corte europea dei diritti dell’uomo (adita dai genitori), destano più di un interrogativo.
Titolo tradotto del contributo | [Machine translation] After Charlie and the other 'Gard cases', let's start with a few questions |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 181-190 |
Numero di pagine | 10 |
Rivista | CORTI SUPREME E SALUTE |
Numero di pubblicazione | 1 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 1 gen 2018 |
Keywords
- Best interests of the child
- Diritti e doveri dei genitori
- Tutela della salute dei minori