Controllo e autodeterminazione nel lavoro sociale. Una prospettiva anti-oppressiva

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Abstract

Questo libro affronta una questione rilevante per il lavoro sociale: come può l’assistente sociale esercitare potere nella propria pratica professionale in una logica anti-oppressiva? Come si può esercitare potere trattando la “persona come soggetto capace di autodeterminarsi e di agire attivamente”? L’autore prova a rispondere a tali interrogativi (adottando una specifica prospettiva teorica del lavoro sociale, quella del “critical social work”): in primo luogo, trattando del controllo sociale come specifica manifestazione del potere nella relazione tra assistente sociale ed utente; in secondo luogo, analizzando in che modo i paradigmi - che orientano il processo valutativo attraverso cui l’assistente sociale definisce la situazione di un utente per decidere se dare corso ad un intervento professionale - influenzano le forme attraverso cui il potere è esercitato, forme che possono favorire oppure contrastare le pratiche anti oppressive; e infine proponendo alcuni spunti teorici e metodologici (una “cassetta degli attrezzi”) per gli/le assistenti sociali che intendano abbracciare un approccio critico al lavoro sociale finalizzato a cambiare, in una direzione anti-oppressiva, le relazioni di potere con gli utenti dei servizi. Con questo libro intendo, in ultima istanza, fornire una cornice interpretativa e alcuni spunti metodologici per ritrovare il senso di un lavoro sociale in cui il potere possa essere gestito in una direzione trasformativa, coerentemente con i principi del codice etico.
Titolo tradotto del contributo[Machine translation] Control and self-determination in social work. An Anti-Oppressive Perspective
Lingua originaleItalian
EditoreMeltemi
Numero di pagine213
ISBN (stampa)978-88-5519-633-8
Stato di pubblicazionePubblicato - 2022

Keywords

  • controllo sociale
  • costruttivismo
  • devianza
  • lavoro sociale

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