Abstract
L’Italia è il paese che vanta di possedere il “più grande patrimonio al mondo” (e non è vero…): infligge tuttavia grande marginalità alle competenze relative alla tutela. La tradizionale separazione accademica delle “missioni” della ricerca, che distingue in modo gerarchico tra “ricerca” tout court e “divulgazione” o “giornalismo” (magari d’inchiesta), è valida oppure fuorviante? La storia dell’arte è un utile case study per riflettere su taluni presupposti delle politiche di valutazione, antistorici e applicati meccanicamente.
Lingua originale | Italian |
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Rivista | ROARS REVIEW |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 1 gen 2013 |
Pubblicato esternamente | Sì |