Abstract
Pierre Bayle è sempre stato considerato un autore estremista, oggi si di- rebbe «radicale». e la colpa è soprattutto sua, perché questo ha sempre voluto essere: se c’è qualcosa che non sopporta, sono le posizioni mediane, il «giusto mezzo», la pretesa di trovare, tra due estremità contraddittorie fra loro e dun- que incompatibili, una terza via che prenda un po’ dell’una e un po’ dell’altra, o che comunque eviti lo scontro con qualche addolcimento o attenuazione, ma pagando, spesso, il prezzo dell’inconsistenza concettuale e della pochezza argomentativa. In parte, è anche una postura dialettica: le posizioni estreme si difendono più facilmente, mentre chi «taglia le cose a metà», nel tentativo di valorizzare soltanto una parte di un argomento, in genere, ci rimette1. Ma sotto c’è qualcosa di più profondo, che Bayle lascia trasparire in moltissimi luoghi.
| Titolo tradotto del contributo | Bayle and the third way: Atheism, fideism, skepticism |
|---|---|
| Lingua originale | Italian |
| pagine (da-a) | 279-298 |
| Numero di pagine | 20 |
| Rivista | Giornale Critico della Filosofia Italiana |
| Volume | 99 |
| Numero di pubblicazione | 2 |
| Stato di pubblicazione | Pubblicato - 1 mag 2020 |