Abstract
Tratto ricorrente del discorso letterario fin dall’antichità, l’interazione fra testo e danza fa della letteratura una delle possibili chiavi d’accesso alla ricostruzione storica dei fenomeni legati alla danza, ovvero un particolare archivio del corpo. Caso specifico di «letteralizzazione della danza» è l’incontro intermediale fra la testualità byroniana e il valzer. Introdotto ufficialmente a Londra nel 1812, il valzer venne salutato come un ballo sconveniente, che riscosse comunque il favore della migliore società, incluso quello del Principe Reggente. Nel 1813 Byron si unì al coro censorio con il poemetto “Waltz”, pubblicato in forma anonima, che sviluppava il tema della promiscuità del nuovo ballo. L’apparente moralismo di Byron viene qui letto nel contesto della Reggenza come reazione a una pratica sociale con specifiche connotazioni di genere e classe, rintracciando la presenza ricorrente del valzer a livello figurale nella produzione byroniana.
| Lingua originale | Italian |
|---|---|
| pagine (da-a) | 37-54 |
| Numero di pagine | 18 |
| Rivista | RICERCHE DI S/CONFINE |
| Volume | Dossier 5 |
| Stato di pubblicazione | Pubblicato - 1 gen 2019 |
Keywords
- Byron
- Reggenza
- corpo
- satira
- valzer