Accordi preferenziali di nuova generazione e fragilità nella cooperazione fra Unione europea e Stati membri: alcune riflessioni sul caso “CETA” e la tutela delle indicazioni geografiche dei prodotti alimentari

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Abstract

1. La strategia commerciale esterna dell’Unione europea fra crisi del WTO e volontà di affermare i valori UE nel contesto geopolitico globale – 2. Gli FTA come “causa e soluzione” della crisi del multilateralismo nel commercio internazionale – 2.1. Gli Accordi preferenziali di nuova generazione – 3. Il CETA come “esempio” delle criticità strutturali nel processo di negoziazione e ratifica degli Accordi preferenziali di nuova generazione – 3.1. La disciplina delle indicazioni geografiche dei prodotti alimentari all’interno del CETA – 3.2. Il “caso Halloumi/ Hellim” e la mancata ratifica del CETA da parte del Parlamento di Cipro – 4. Alcune riflessioni in merito alla ripartizione dei ruoli: l’incaglio del CETA e la decisione “ultra vires” del Parlamento cipriota – 4.1. Le prospettive future: ridurre il perimetro degli FTA per “tagliare fuori” gli Stati membri? 5. Ripensare la strategia commerciale esterna della UE: come coinvolgere i popoli e le istituzioni degli Stati membri (non escluderli).
Titolo tradotto del contributo[Machine translation]Next-generation preferential agreements and fragility in cooperation between the European Union and Member States: some reflections on the 'CETA' case and the protection of the geographical indications of food products
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)106-133
Numero di pagine28
RivistaEUROJUS
Numero di pubblicazione1
Stato di pubblicazionePubblicato - 1 gen 2023

Keywords

  • Diritto dell'Unione europea - Accordi preferenziali di nuva generazione - CETA - Denominazioni di origine - indicazioni geografiche - leale cooperazione - trasparenza - negoziati internazionali - competenze esterne dell'Unione europea - principio di attribuzione

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